venerdì 4 gennaio 2013

Addio Chunky Rice

Si dice che la dolcezza, quella più autentica, stia nella semplicità, nelle piccole cose, nel sapersi stupire e commuovere di fronte agli eventi che quotidianamente ci mette di fronte la vita. Incontri, scontri, delusioni, amori e conoscenze che, strada facendo, rendono ognuno di noi un essere unico, irripetibile e con un bagaglio di esperienza da usare ogniqualvolta se ne presenti l'occasione. In due parole, la dolcezza sta nella semplicità.

Ma non è altrettanto semplice descrivere questa stessa dolcezza con la medesima semplicità, come sosteneva Calvino nelle sue Lezioni Americane. Troppo spesso (e in letteratura ne abbiamo moltissimi esempi) tale concetto ci viene restituito invece con pesantezza, per mezzo di delusioni ed emozioni che sconvolgono, turbano e rendono profondamente introspettivo riscoprirne il sapore più autentico.

Non è il caso di Craig Thompson, conclamato autore statunitense di masterpiece come Blakets o Habibi, che con il suo Addio Chunky Rice (sua opera prima) riesce invece a donarci una pennellata di una dolcezza semplice e autentica, senza enfasi e senza fronzoli, mettendoci davanti alla nuda realtà di un amore forse infantile, ma proprio per questo genuinamente emozionante.

La tartarughina protagonista di questa graphic novel infatti deve staccarsi dalla sua amata topina Dandel, costretta invece a restare per una sorta di ancora esistenziale nel luogo natio, e in questa separazione sta l'essenza della speranza, dell'amore autentico e dell'opportunismo di rovescio che Chunky dovrà affrontare, solo e senza bussola, in un mare metaforicamente pronto ad accogliere il suo futuro e tutte le persone che dovrà in qualche modo trovarsi di fronte senza il suo amore.

Amore, distacco, partenza, speranza: difficile condensare tutto questo con la semplicità con cui riesce Thompson, che in questa storia anticipa poi i grandi temi che affronterà con Blankets e Habibi. Il disegno, più scarno ed essenziale rispetto a quello che verrà in seguito, mostra già i germi del talento dell'autore. Una lettura che non deve mancare in nessuna libreria, un must per apprezzare e conoscere ancor meglio un artista da tutti considerato un maestro di comics a livello mondiale.

3 commenti:

  1. Bell'articolo, come sempre.
    Ho apprezzato immensamente "Addio Chunky Rice".
    E devo dire che è l'unica opera di Thompson che ho apprezzato.
    Ancora complimenti per il Blog!
    Orlando

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  2. Grazie mille Orlando, mi sono attivato per acquistare alcune delle magnifiche segnalazioni che hai fatto su www.fumettidicarta.it
    Probabilmente poi esprimerò anche io una opinione su quegli stessi albi (anche se con colpevole ritardo)!

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  3. Chiacchierare delle cose che ci piacciono non ha mai "ritardo", ogni momento va sempre bene ;-)
    A presto.
    Orlando

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